"In Europa ci sono già i presupposti per l'esplosione di un conflitto sociale. Questo è il seme del malcontento, dell'egoismo e della disperazione che la classe politica e la classe dirigente hanno sparso. Questo è terreno fertile per la xenofobia, la violenza, il terrorismo interno, il successo del populismo e dell'estremismo politico."

giovedì 1 giugno 2017

Il governo vara la cyber-strategy

I lettori di „Uropia, il protocollo Maynards“ e in genere i frequentatori di questo Blog saranno abituati alla raccolta di informazioni, testimonianze ed articoli che rappresentano le basi tecnologiche, giuridiche ed informatiche sulle quali la distopia del romanzo è costruita.

Troverete infatti in questo e nei post precedenti e successivi una collezione di informazioni direttamente tratte dal web, senza commenti o censure, dalle fonti originali –errori tipografici compresi!- e con i link relativi.



"Hacker e cyber sicurezza, ecco il piano del governo

Giovedì 1 Giugno 2017 di Cristiana Mangani

ROMA Condizionati, orientati, truffati dal web. Dal virus “Wanna cry” all’insidiosissimo blue whale, la balena blu che sta trascinando nel suo gorgo centinaia di giovanissimi. L’Italia vara il nuovo Piano nazionale per la protezione cibernetica e la sicurezza informatica, e lo fa sull’orma del decreto del presidente del Consiglio del 17 febbraio 2017 che aveva già dettato le linee guida. Il Governo risponde così alle minacce che arrivano via Internet, e si prepara, tra un anno, a maggio del 2018, a recepire la direttiva europea Nis (Network and information security) che, oltre a migliorare la capacità di cyber security degli Stati e la cooperazione, comporterà numerosi obblighi, a cominciare dalla denuncia degli incidenti da parte degli operatori di servizi essenziali e dei fornitori di servizi digitali.

IL COORDINAMENTO
Undici gli indirizzi operativi indicati nel Piano, a cominciare dalla modifica dell’architettura nazionale cyber, per finire al potenziamento delle capacità di intelligence, di polizia e di difesa civile e militare. Viene attribuito ad Alessandro Pansa, direttore generale del Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza), «un ruolo attivo e centrale nell’ambito degli organi deputati alla gestione della sicurezza cibernetica nazionale». Avrà il compito di gestire l’intera operazione, partendo dal principio che la capacità di intervento, in caso di crisi, deve essere più snella e rapida. Per questo è stato deciso di posizionare all’interno dello stesso Dis, il Nucleo per la sicurezza cibernetica (Nsc), attivato in via permanente, e di affidarne la gestione a un vice direttore (dello stesso Dipartimento) con delega al cyber. Una novità importante, perché trasferisce la responsabilità dal consigliere militare di Palazzo Chigi all’intelligence. La nomina a capo del Nucleo, molto attesa nell’ambiente, dovrebbe arrivare nelle prossime settimane. Ma già si sa che potrebbe essere un esperto del settore proveniente dal mondo universitario e delle imprese. Una figura fondamentale che - secondo il presidente del Copasir Giacomo Stucchi - «dovrà avere competenze e qualità adamantine diventando il garante della sicurezza nazionale».

Sempre al Dipartimento spetterà il compito di gestire i 150 milioni di euro stanziati, dopo gli attentati di Parigi, nella legge di stabilità del 2016. Di questi, 15 milioni, sono stati destinati al rafforzamento del servizio di Polizia postale. E la ripartizione delle risorse è stata deliberata dal Cisr (ministri competenti) con l’accordo del Copasir. I 135 milioni rimanenti sono rimasti bloccati per circa un anno, ma con un decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 6 settembre scorso, sono andati a favore degli 007, e sarebbero già stati impiegati, almeno in parte, per il reclutamento di personale e per progetti informatici e di sicurezza cibernetica.

IL POLIGONO VIRTUALE
Il documento sulla sicurezza cyber è stato pubblicato ieri sera sulla Gazzetta ufficiale, e ha l’obiettivo di attuare tutte le iniziative necessarie affinché ci sia un reale cambio di passo in termini di innalzamento dei livelli di sicurezza dei sistemi e delle reti del nostro Paese. Da qui, interazione più stretta ed efficace del Cert nazionale e di quello della pubblica amministrazione. I Computer emergency response team che verranno unificati a breve. Verrà anche istituito presso il Mise un centro di valutazione e certificazione nazionale per la verifica dell’affidabilità della componentistica (software e hardware) destinata a infrastrutture critiche e strategiche. Dal ministero dell’Interno, con il suo Centro nazionale anticrimine informatico, al Comando interforze operazioni cibernetiche del ministero della Difesa, ognuno dovrà fare la sua parte. E si sta anche pensando di realizzare nella Scuola telecomunicazioni delle Forze armate di Chiavari un poligono virtuale nazionale, dove effettuare le esercitazioni, fare simulazioni e preparare i nuovi esperti.Ultimo aggiornamento: 2 Giugno, 12:11© RIPRODUZIONE RISERVATA"(Il Messaggero, Cristina Mangano, 01.06.2017)