"In Europa ci sono già i presupposti per l'esplosione di un conflitto sociale. Questo è il seme del malcontento, dell'egoismo e della disperazione che la classe politica e la classe dirigente hanno sparso. Questo è terreno fertile per la xenofobia, la violenza, il terrorismo interno, il successo del populismo e dell'estremismo politico."

lunedì 23 settembre 2019

L'abolizione del contante: il "false target" dell'evasione fiscale e lo strumento di sorveglianza generale



Nonostante che le più grandi truffe ed evasioni della storia recente siano state perpetrate dalle più importanti (e grandi) istituzioni finanziarie, utilizzando stratagemmi che non comportavano lo spostamento di denaro contante ma di "capitali digitali", si sta facendo largo in Italia l'idea di penalizzare l'uso del denaro contante attraverso una tassa del 2% sul prelievo di somme superiori ai 1500 euro, oppure di deduzioni fiscali per tutti i pagamenti "con mezzi tracciabili".

A rigor di logica, questa cultura dello strabismo fiscale, secondo cui l'incentivo premiante per pagamenti elettronici viene sempre accompagnato da un accanimento punitivo nei confronti del denaro contante non può spiegarsi con la scusa della lotta all'evasione fiscale.
Se infatti quest'ultima fosse lo scopo finale, si dovrebbero usare incentivi premianti come deduzioni o detrazioni per qualsiasi tipo di acquisto, fatto con qualsiasi mezzo di pagamento: se tutti coloro che acquistano un bene o un servizio potessero dedurre dalle tasse un importo dello scontrino o della fattura ricevuta, ogni cittadino sarebbe motivato a richiedere regolare contrassegno di pagamento al rivenditore/fornitore al fine di godere del beneficio fiscale.

È del tutto evidente che questo tipo di provvedimento incentiverebbe veramente la lotta all'evasione ed al sommerso.  E di fronte a questo incentivo, i diversi metodi di pagamento assumerebbero un'equivalenza che dimostra il "false target" di simili proposte di penalizzazione del denaro contante: i metodi di pagamento digitale non differiscono da questo se non nella loro tracciabilità.
L'unico "vantaggio" di simili proposte non ha nulla a che vedere con l'emersione del nero (i narcotrafficanti sudamericani già da un decennio non muovono denaro contante dai loro mercati nordamericani ai Paesi produttori bensì ...detersivo liquido e in polvere (!): è un prodotto che conserva il suo valore, che non conosce crisi, e non desta sospetti alle frontiere -è più facile contrabbandare un truck pieno di detersivo piuttosto che pieno di mazzette di dollari.

D'altra parte, in tempi di tassi negativi, una tassa sul prelievo di contante contribuirebbe semmai ad un'ulteriore spinta a tenere i contanti sotto il materasso anziché sui conti correnti, per la proliferazione del sommerso.

L'unica, vera e decisiva ragione per preferire e quindi imporre i metodi di pagamento digitali è la loro tracciabilità, che consente un altro passo in avanti verso il controllo e la sorveglianza totale cui le telecamere a riconoscimento facciale -che vengono implementate senza sosta e con ogni scusa, pur non avendo alcuna funzione deterrente nei confronti della grande criminalità o del terrorismo- stanno contribuendo e contribuiranno in maniera sempre più estesa.



Sarà comunque un caso certamente che in Italia queste proposte arrivino dalle associazioni degli industriali o dai rappresentanti di grandi istituti finanziari internazionali.
Ad ogni modo, se voleste sapere come sarà il futuro non è necessario immaginare "uno stivale che calpesta un volto umano.  Per sempre".  Potrebbe essere sufficiente guardare alla Cina: il più grande "laboratorio" mondiale di sistemi di sorveglianza cui molti anche nel mondo occidentale, negli ambienti che contano e che muovono il potere economico e di conseguenza quello dell'informazione e della politica, guardano con interesse per quello che sarà -verosimilmente- anche il nostro futuro.

È da notare infine che, se da un lato i sostenitori del cash non sono affatto contrari all'introduzione di metodi di pagamento alternativi anti ne approfittano volentieri, lo stesso non può dirsi dei sostenitori di questi ultimi rispetto all'uso del contante: mentre i primi accolgono con piacere la facoltà di utilizzare liberamente la moneta o la carta di credito o Paypal o un'App, i secondi propalano l'obbligo di usare metodi alternativi, disincentivando e addirittura punendo chi usa denaro contante, con l'obiettivo di medio lungo termine di un divieto generale.
Uno Stato che intenda garantire la Libertà ai propri cittadini dovrebbe garantire anche la più ampia scelta possibile dei mezzi di pagamento.  Non, al contrario, ridurli ed imporre l'utilizzo di uno solo di essi.





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