"In Europa ci sono già i presupposti per l'esplosione di un conflitto sociale. Questo è il seme del malcontento, dell'egoismo e della disperazione che la classe politica e la classe dirigente hanno sparso. Questo è terreno fertile per la xenofobia, la violenza, il terrorismo interno, il successo del populismo e dell'estremismo politico."

giovedì 28 febbraio 2019

Terrorismo interno: è allarme per il ritorno agli "opposti estremismi"


"La vitalità dell'anarco-insurrezionalismo
Sul versante dell’eversione interna, l’attività informativa si è focalizzata in via prioritaria sull’anarco-insurrezionalismo, confermatosi come l’espressione più insidiosa, capace di tradurre in chiave offensiva gli appelli istigatori della propaganda d’area, specie quella riconducibile alla Federazione Anarchica Informale/Fronte Rivoluzionario Internazionale (FAI/FRI). [...]  Apparso su un altro opuscolo d’area [...] l’accento sulla dimensione internazionale delle lotte anarchiche, il cui obiettivo principale è individuato nel “nuovo imperialismo” – rappresentato dal progresso tecno-scientifico (con specifico riferimento alla robotica) e alimentato dal capitale e dagli Stati – per op- porsi al quale viene esaltata l’azione finalizzata a “colpire le persone”. [...]


I circuiti marxisti-leninisti
I ristretti circuiti dell’estremismo marxista-leninista hanno continuato ad evidenziarsi per l’impegno propagandistico- divulgativo della stagione brigatista, inteso ad accreditarne l’attualità e a promuovere l’indottrinamento di “nuove leve”.  Questo, come di consueto, facendo perno soprattutto su una lettura in chiave rivoluzionaria dei più recenti sviluppi della congiuntura inter- na e internazionale.
In tale quadro, sono rimasti centrali la lotta alla “repressione”, l’“antifascismo”, l’“antimperialismo” e l’esteso panorama delle istanze sociali, a partire dall’emergenza abitativa e dalle vertenze occupazionali. [...]


Il movimento antagonista
L’eterogenea galassia dell’antagonismo si è distinta soprattutto per il tentativo di superare una persistente tendenza alla “parcellizzazione delle lotte”, così da dare maggiore compattezza al fronte della contestazione.
Ancorché declinato su specifiche realtà del territorio nazionale, il dinamismo antagonista sul versante delle proteste ambientaliste ha ricercato convergenze e sinergie, con l’obiettivo di strumentalizzare in chiave oltranzista l’attività dei cd. “Fronti del No”, che si oppongono alla realizzazione di infra- strutture di vario genere (grandi opere, installazioni energetiche e militari, ripetitori, discariche, inceneritori, etc.). [...]

In tale quadro, ha assunto specifico rilievo strategico, nelle progettualità antagoniste, il coinvolgimento nelle mobilitazioni della popolazione straniera, ritenuta, in particolare dai segmenti più oltranzisti, un bacino di reclutamento “capace di produrre conflitto”. Una linea, questa, evidenziatasi anche a livello locale, ove i vari “movimenti per l’abitare” hanno mostrato interesse verso la “propensione ribellistica” delle fasce più disagiate e precarie, pure attraverso appelli ad una ripresa delle occupazioni abusive, intese quale “pratica militante di riappropriazione del reddito”. 

L’impegno antagonista sulla tematica migratoria ha continuato a qualificarsi come un ambito sensibile per l’ordine pubblico in ragione del concorrente attivismo di componenti della destra radicale, con il rischio di un’intensificazione di episodi di conflittualità fra opposti estremismi.





Il dinamismo della destra radicale 
[...]  Le strategie d’inserimento nel tessuto sociale hanno fatto leva su iniziative propagandistiche e di protesta, soprattutto in talune periferie urbane, centrate sull’opposizione alle politiche migratorie, nell’ambito di una più ampia mobilitazione su tematiche sociali di forte presa (sicurezza, lavoro, casa, pressione fiscale). Tale attivismo, di impronta marcatamente razzista e xenofoba, si è accompagnato ad una narrazione dagli accenti di forte intolleranza nei confronti degli stranieri che, al di là del richiamato omicidio di Macerata, potrebbe aver concorso ad ispirare taluni episodi di stampo squadrista, oltre che gesti di natura emulativa, e potrebbe conoscere un inasprimento con l’approssimarsi dell’appuntamento elettorale europeo.
[...]  Si è confermata, più in generale, la spiccata proiezione internazionale delle principali formazioni d’area, con assidui e stretti rapporti con i maggiori gruppi stranieri dell’ultradestra, funzionali all’affermazione di un “fronte identitario paneuropeo”, a difesa delle radici etnico-culturali dell’Europa, di orientamento filorusso e pro-Assad e in contrapposizione alla UE, agli USA e alla NATO. [...]"


dalla Relazione sulla politica dell'informazione per la sicurezza, 28/02/2019, pagg. 95 e ss.

https://www.sicurezzanazionale.gov.it/sisr.nsf/wp-content/uploads/2019/02/Relazione-2018.pdf

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