"La vitalità dell'anarco-insurrezionalismo
Sul versante dell’eversione interna, l’attività informativa si è focalizzata in via prioritaria sull’anarco-insurrezionalismo, confermatosi come l’espressione più insidiosa,
capace di tradurre in chiave offensiva gli
appelli istigatori della propaganda d’area,
specie quella riconducibile alla Federazione
Anarchica Informale/Fronte Rivoluzionario
Internazionale (FAI/FRI). [...] Apparso su un
altro opuscolo d’area [...] l’accento sulla dimensione internazionale delle
lotte anarchiche, il cui obiettivo principale è
individuato nel “nuovo imperialismo” – rappresentato dal progresso tecno-scientifico
(con specifico riferimento alla robotica) e
alimentato dal capitale e dagli Stati – per op-
porsi al quale viene esaltata l’azione finalizzata a “colpire le persone”. [...]
I circuiti marxisti-leninisti
I ristretti circuiti dell’estremismo marxista-leninista hanno continuato ad evidenziarsi per l’impegno propagandistico-
divulgativo della stagione brigatista, inteso
ad accreditarne l’attualità e a promuovere
l’indottrinamento di “nuove leve”. Questo,
come di consueto, facendo perno soprattutto su una lettura in chiave rivoluzionaria dei
più recenti sviluppi della congiuntura inter-
na e internazionale.
In tale quadro, sono rimasti centrali la
lotta alla “repressione”, l’“antifascismo”,
l’“antimperialismo” e l’esteso panorama delle istanze sociali, a partire dall’emergenza
abitativa e dalle vertenze occupazionali. [...]
Il movimento antagonista
L’eterogenea galassia dell’antagonismo
si è distinta soprattutto per il tentativo di
superare una persistente tendenza alla
“parcellizzazione delle lotte”, così da dare
maggiore compattezza al fronte della contestazione.
Ancorché declinato su specifiche realtà
del territorio nazionale, il dinamismo antagonista sul versante delle proteste ambientaliste ha ricercato convergenze e sinergie,
con l’obiettivo di strumentalizzare in chiave
oltranzista l’attività dei cd. “Fronti del No”,
che si oppongono alla realizzazione di infra-
strutture di vario genere (grandi opere, installazioni energetiche e militari, ripetitori,
discariche, inceneritori, etc.). [...]
In tale quadro, ha assunto specifico rilievo strategico, nelle progettualità antagoniste,
il coinvolgimento nelle mobilitazioni della
popolazione straniera, ritenuta, in particolare dai segmenti più oltranzisti, un bacino di
reclutamento “capace di produrre conflitto”.
Una linea, questa, evidenziatasi anche a livello locale, ove i vari “movimenti per l’abitare”
hanno mostrato interesse verso la “propensione ribellistica” delle fasce più disagiate e precarie, pure attraverso appelli ad una ripresa delle
occupazioni abusive, intese quale “pratica militante di riappropriazione del reddito”.
L’impegno antagonista sulla tematica migratoria ha continuato a qualificarsi come
un ambito sensibile per l’ordine pubblico in
ragione del concorrente attivismo di componenti della destra radicale, con il rischio
di un’intensificazione di episodi di conflittualità fra opposti
estremismi.
Il dinamismo della destra radicale
[...] Le strategie d’inserimento nel tessuto
sociale hanno fatto leva su iniziative propagandistiche e di protesta, soprattutto in
talune periferie urbane, centrate sull’opposizione alle politiche migratorie, nell’ambito di una più ampia mobilitazione su
tematiche sociali di forte presa (sicurezza,
lavoro, casa, pressione fiscale). Tale attivismo, di impronta marcatamente razzista e
xenofoba, si è accompagnato ad una narrazione dagli accenti di forte intolleranza
nei confronti degli stranieri che, al di là del
richiamato omicidio di Macerata, potrebbe
aver concorso ad ispirare taluni episodi di
stampo squadrista, oltre che gesti di natura emulativa, e potrebbe conoscere un inasprimento con l’approssimarsi dell’appuntamento elettorale europeo.
[...] Si è confermata, più in generale, la spiccata proiezione internazionale delle principali
formazioni d’area, con assidui e stretti rapporti con i maggiori gruppi stranieri dell’ultradestra, funzionali all’affermazione di un
“fronte identitario paneuropeo”, a difesa
delle radici etnico-culturali dell’Europa, di
orientamento filorusso e pro-Assad e in contrapposizione alla UE, agli USA e alla NATO. [...]"
dalla
Relazione sulla politica dell'informazione per la sicurezza, 28/02/2019, pagg. 95 e ss.
https://www.sicurezzanazionale.gov.it/sisr.nsf/wp-content/uploads/2019/02/Relazione-2018.pdf
Nessun commento:
Posta un commento