"In questo momento storico tutti noi percepiamo quanto fragili siano le nostre libertà e i nostri diritti acquisiti. Oggi che si mette apertamente in dubbio la necessità e l'utilità della Democrazia.
Con maggiore o minore consapevolezza, ciascuno di noi -dal nostro osservatorio privilegiato di ricca società occidentale- ha dimenticato che tali privilegi sono stati il risultato di lotte secolari, talvolta contro le autorità costituite di ciascuna epoca storica, talaltra contro popoli e continenti, invasori o invasi perché in competizione con i nostri interessi.
Credo che dobbiamo prendere coscienza del fatto che il sistema democratico nel quale viviamo non sia né un fatto acquisito né un sistema solido e sicuro.
Abbiamo delegato la nostra sicurezza e la nostra libertà a persone ed istituzioni delle quali per nostra stessa ammissione non abbiamo che scarsa fiducia, e contro i quali siamo erroneamente tentati di lamentarci - come se non fossimo responsabili per la loro elezione, come se questi non fossero l'emanazione ed il risultato della nostra attività o della nostra inerzia.
Credo che le guerre civili, le dittature del presente e del futuro non saranno caratterizzate da volti di generali baffuti in uniforme che si presentano a reti unificate per imporre il coprifuoco, ma dalle "emergenze umanitarie", dalla "esportazione della democrazia", dalle "campagne spontanee" dei social media.
Credo che le armi di repressione non avranno la forma dei carri armati o delle pistole, ma degli algoritmi, dei micro-chips, dei virus informatici, delle campagne mediatiche e dei sistemi di video-sorveglianza a riconoscimento facciale, delle epidemie pandemiche e delle misure di restrizione delle libertà conseguenti.
Credo anche che il pericolo per la libertà e per i diritti di ciascuno di noi non si materializzerà con un colpo di stato violento, ma che possa realizzarsi dall'interno dei sistemi democratici medesimi tramite il baratto della libertà acquisita in cambio della sicurezza promessa, tramite l'inconsapevole cessione degli spazi di libertà da parte dei cittadini.
La cessione cosciente e volontaria di dati personali, riservati, intimi non significa infatti necessariamente la piena consapevolezza delle possibili conseguenze che questa cessione comporta, dei possibili modi e scopi del "trattamento" di questi dati che di fatto sono la nostra vita.
A tutti noi è chiara la differenza tra una dittatura ed una democrazia.
Un sistema a cui manchi qualsiasi attributo esteriore della democrazia è un sistema immediatamente riconoscibile come dittatura o oligarchia: la riconoscibilità comune e diffusa rende questo sistema vulnerabile perché rende identificabile la sua pericolosità per la società e per il bene comune. Questo tipo di sistema si caratterizza certamente come un sistema anti-democratico e non libero.
Al contrario un sistema con tutte le forme esteriori della democrazia (libertà di stampa, libertà religiose, civili, libere e democratiche elezioni) è certamente un sistema democratico.
Un sistema che possieda tutte le forme esteriori della democrazia, ma nel quale i cittadini sono costantemente controllati e sorvegliati -dalle telecamere nelle strade, dalla analisi del flusso di dati proveniente da carte di credito, social media, telefonate, conversazioni ed interazioni su internet; nel quale tutte queste attività sono sottoposte legalmente alla censura in maniera sempre crescente e sempre più raffinata; nel quale le elezioni sono libere e democratiche, ma nel quale la possibilità stessa di essere candidato è limitata dal potere non già dell'ampia base di iscritti e militanti dei partiti, ma dai loro organi ristretti; nel quale all'elettore viene sottratta per legge la possibilità di scegliere quello che preferisce da una lista di candidati; nel quale i candidati come i partiti non godono di pari accesso al palcoscenico mediatico, ma alcuni hanno maggiore o minore esposizione o addirittura nessuna; nel quale media e informazione in generale sono in mano a monopoli economici e finanziari, sovvenzionati per converso da quello stesso sistema politico che con la loro influenza contribuiscono a far eleggere; un sistema in cui si favoriscono le opinioni maggioritarie ed accettate, mentre si minimizzano e demonizzano le opinioni minoritarie, critiche verso il pensiero dominante.
Un sistema di questo genere non può definirsi anti-democratico. Ma non è un sistema libero.
Credo che sia necessario chiederci in che tipo di sistema oggi viviamo, e in che tipo di sistema si sta trasformando quello che noi oggi definiamo un sistema democratico e libero.
Per questi motivi è nato Uropia."
Professor Johnathan Maynards
"Prima ti ignorano. Poi ti deridono. Poi ti combattono. Poi vinci" (Gandhi)
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