Piano cashless, prove tecniche per il Grande Fratello?
ItaliaOggi, 07/12/2020
Un fisco insolitamente generoso, che promette di restituire ai contribuenti con la lotteria degli scontrini e con il cashback. L’Agenzia delle entrate ha prontamente fugato il sospetto che questa strana inversione dei ruoli sia finalizzata al maggior controllo sui movimenti dei cittadini. Ma anche l’accesso all’anagrafe tributaria originariamente era riservato a pochi selezionati funzionari.
di Marino Longoni
Un fisco insolitamente generoso, che promette di restituire ai contribuenti fino al 10% delle spese effettuate con mezzi di pagamento tracciabili. E per chi preferisce il brivido del gioco d'azzardo c'è anche la lotteria degli scontrini che lascia sognare ricchi premi ai contribuenti dotati di carta di credito e disponibili ad abbandonare l'atavica predilezione per il denaro frusciante.
Una energica azione di marketing, non c'è che dire. Volta a fare un deciso passo in avanti verso la digitalizzazione delle transazioni. Quindi verso la lotta all'evasione, che nel controllo delle transazioni economiche spera di trovare un asset decisivo.
Naturalmente, l'Agenzia delle entrate ha prontamente fugato il sospetto che questa strana inversione dei ruoli, il fisco che regala soldi invece di pretenderli, sia finalizzata al perseguimento di un sempre maggior controllo sui movimenti dei cittadini. I regolamenti attuativi e le faq presenti sul sito dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli precisano che i dati degli acquisti effettuati dai contribuenti per partecipare alla lotteria non avranno alcun altro tipo di utilizzo.
Idem il cashback: il decreto attuativo spiega che i dati saranno usati solo per la realizzazione delle operazioni di rimborso.
Ma c'è chi ricorda che anche l'accesso all'anagrafe tributaria, la più grande e delicata banca dati esistente in Italia, originariamente era riservato a pochi selezionati funzionari dell'Agenzia delle entrate, poi è stato esteso gradualmente fino al punto che ormai ora ci entra praticamente chiunque abbia un minimo di interesse riconosciuto, parliamo di centinaia di migliaia di soggetti. Finirà così anche in questo caso.
Piano piano le esigenze della lotta all'evasione, al riciclaggio, al terrorismo, del controllo sociale, trasformeranno un premio in un'assenza di alternative e poi in un obbligo. E i dati saranno usati per tutti gli scopi ritenuti utili.
Anche perché, se si fosse voluto semplicemente incentivare i pagamenti elettronici, sarebbe bastato obbligare il negoziante a fare uno sconto a chi pagava col bancomat, rimborsato dal fisco.
Sarebbe costato meno e avrebbe evitato tutte le complicazioni legate all'operazione cashback.
Ma non avrebbe consentito di mettere in piedi quel sistema complesso che domani potrà essere usato per un maggior controllo sociale.