È uscito nel giugno dello scorso anno il World Inequality Report (WIR) per il 2018, il resoconto più
autorevole e aggiornato delle tendenze globali nella disuguaglianza. Ricercato,
compilato e scritto da un team di economisti leaders a livello mondiale sulla
disuguaglianza, presenta - con una chiarezza e un approfondimento senza pari-
informazioni e analisi che sono di vitale importanza per i responsabili
politici e gli studiosi di tutto il mondo.
L’argomento è uno di quelli toccati nel romanzo „Uropia, il protocollo
Maynards“ ed il WIR non fa che confermare i dati sui quali le previsioni del
romanzo erano costruite.
Due i dati di fatto più significativi: in primo luogo la poca o nulla
rilevanza data al report dall’informazione e dai media c.d. main stream; in
secondo luogo l’osservazione che in tutte le parti del mondo indistintamente la
disparità di reddito e di ricchezza è continuamente cresciuta, a dispetto di
una certa propaganda istituzionale e culturale che non coinvolge solo Governi e
politici di professione ma anche operatori dell’intrattenimento tra i quali
commentatori satirici di grande intelligenza che io pure stimo molto, ma
che per motivi che io ignoro ritrovo a
ripetere che la disuguaglianza “da noi” –nel mio caso in Germania- non aumenta anzi cala, e che tutto va bene,
madama la marchesa.
Vero è che in Europa l’aumento non è così spedito come in altre parti
del mondo.
Ciò non toglie che il confronto con chi sta peggio non allevia i
problemi di chi si sta impoverendo a casa nostra.
"Dal 1980, la disparità di ricchezza e di reddito è aumentata
rapidamente in Nord America, Cina, India e Russia, mentre è cresciuta moderatamente
in Europa" (tutte le immagini immagini tratte dal WIR 2018).
"La disuguaglianza all'interno delle regioni del mondo varia notevolmente
non solo per la diversa rapidità, ma anche nella sua entità.
Nel 2016, la quota del totale nazionale reddito percepito dal solo 10%
che guadagna di più in una singola nazione (10% con reddito superiore) era il
37% in Europa, il 41% in Cina, il 46% in Russia, 47% negli Stati Uniti, Canada
e dintorni 55% in Africa sub-sahariana, Brasile e India. In Medio Oriente, il
mondo più regione diseguale secondo le nostre stime, il 10% più ricco cattura
il 61% del reddito nazionale."
Allo stesso tempo viene mostrato come la
disuguaglianza economica sia in gran parte determinata dalla ineguale proprietà
del capitale, che può essere di proprietà privata o pubblica.
"Dal 1980 i trasferimenti molto ampi di
ricchezza da pubblico a privato si sono verificati in quasi tutti i paesi,
ricchi o emergenti. Mentre la ricchezza nazionale è sostanzialmente aumentata,
la ricchezza pubblica è ora negativa o prossima allo zero nei paesi ricchi. Plausibilmente
questo limita la capacità dei governi di affrontare la disuguaglianza;
certamente, ha importanti implicazioni per la disuguaglianza della ricchezza
tra gli individui.
Negli ultimi decenni, i paesi sono diventati più
ricchi ma i governi sono diventati poveri."
"La combinazione di grandi privatizzazioni e
l'aumento della disuguaglianza di reddito all'interno dei paesi ha alimentato
l'aumento della disuguaglianza di ricchezza tra gli individui. In Russia e
negli Stati Uniti, l'aumento della disuguaglianza di ricchezza è stato estremo."
Questa la conclusione del WIR:
"L'aumento della disuguaglianza di ricchezza all'interno dei paesi ha contribuito a stimolare l'aumento della disuguaglianza della ricchezza globale. Se ipotizziamo che la tendenza mondiale sia catturata dall'esperienza congiunta di Cina, Europa e Stati Uniti, la quota di ricchezza dell'1% più ricco del mondo è aumentata dal 28% al 33%, mentre la parte comandata dal 75% inferiore è oscillata intorno al 10% tra il 1980 e il 2016.
La continuazione delle passate tendenze di disuguaglianza della ricchezza vedrà la quota di ricchezza dei primi 0.1% proprietari di ricchezza globali (in un mondo rappresentato da Cina, UE e Stati Uniti) raggiungere la quota della classe media della ricchezza globale entro il 2050"
Consiglio di dare un’occhiata al Pdf
disponibile sul sito del WIR, sul quale troverete ancora più differenziate e
approfondite analisi, ed interessanti confronti tra macro-regioni, Paesi ed epoche
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