INTRIGO
INTERNAZIONALE
La lady londinese nei guai per il «suo» software spia
La società della signora dei salotti Yana
Peel produce un’app che controlla i dissidenti
È un intrigo internazionale che ha
portato alla caduta della regina delle arti di Londra, la direttrice della
Serpentine di Hyde Park, la più prestigiosa galleria della capitale britannica.
Perché si è scoperto che Yana Peel, una delle figure più rappresentative della
scena culturale londinese, era anche la comproprietaria della società
informatica israeliana che produce un software-spia usato dai regimi
dittatoriali per mettere sotto controllo i dissidenti.
Ma andiamo per ordine. Qualche mese fa si apprende che la
Nso, un gruppo israeliano, commercializza un programma che è in grado di
insinuarsi in WhatsApp, la popolare app di messaggistica, e mettere sotto
controllo i telefoni degli utenti. Grandi polemiche, perché il software è stato
venduto a regimi autoritari in giro per il mondo, Arabia Saudita in testa. Ma
la scorsa settimana il quotidiano Guardianrivela che la Nso è controllata dalla
Novalpina Capital, una società di investimento i cui comproprietari sono Yana
Peel e suo marito Stephen, un uomo d’affari inglese. E lunedì Yana è costretta
a lasciare la direzione della Serpentine Gallery.
Ma chi è Yana Peel? Si tratta di una signora
russa nata 45 anni fa
nell’allora Leningrado (oggi San Pietroburgo): Peel è il cognome del marito.
Lei è cresciuta a Toronto, in Canada, e ha poi studiato economia alla London
School of Economics. La sua carriera parte dalla finanza: lavora alla banca
d’affari Goldman Sachs, di cui è vice-president. Ma nel 2000 entra a far parte del
Serpentine Council, il circolo di sostenitori della famosa galleria: nel 2015
entra nel consiglio di amministrazione e l’anno successivo è nominata direttore
esecutivo.
L’aspetto più sconcertante della vicenda è che Yana Peel non è solo
una mecenate dell’arte, ma anche una paladina dei diritti umani. L’anno scorso
ha fatto parte della giuria dei premi assegnati dall’Indice sulla Censura, un
gruppo che si batte per la libertà d’espressione nel mondo. «Se è vero, è
estremamente deludente — hanno commentato loro —. Eravamo inconsapevoli del
fatto che un’azienda da lei posseduta producesse un software-spia usato per
mettere nel mirino le persone la cui libertà lei diceva di sostenere».
Ma non è tutto. Perché in passato Yana aveva descritto la Serpentine come «uno
spazio sicuro per idee poco sicure» e questo mese parteciperà a un’iniziativa
delle Nazioni Unite sui diritti umani che è rappresentata da Ai Weiwei,
l’artista-dissidente cinese. Il gruppo israeliano Nso è stato fortemente
criticato da Amnesty International per il suo coinvolgimento nella repressione
dei diritti umani. E un dissidente saudita che vive in Canada gli ha fatto
causa sostenendo che il loro software era stato usato per intercettare il suo
telefono e le conversazioni con l’altro dissidente saudita, Jamal Khashoggi:
quello poi ammazzato dai sicari di Riad. Mentre un’altra azione legale è stata
intentata da un gruppo di attivisti messicani, che sostengono di essere stati
spiati dal loro governo grazie al software degli israeliani.
La Novalpina capital, la società dei coniugi Peel, ha reagito
dicendo che farà in modo di assicurare che «la tecnologia della Nso sia usata
solo per scopi legali». Ma Yana ha denunciato «gli attacchi personali contro di
me e la mia famiglia basati su resoconti giornalistici inaccurati» e ha parlato
di una «campagna di lobbying». «Ho dedicato la maggior parte della mia vita
professionale — ha aggiunto — al servizio pubblico nel settore della cultura.
Il lavoro della Serpentine non può essere messo a repentaglio così».
19 giugno 2019
(modifica il 19 giugno 2019 |
23:19)
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